Ciao!
Alla luce del weekend appena andato in archivio, dopo il cardellino e il picchio è forse giunto il momento di aggiungere alla nostra rubrica ornitologica il volatile – rapace, per essere precisi – protettore di tutti i tifosi di qualunque disciplina sportiva, di qualunque categoria e a qualunque livello ma che, si sa, accompagna spesso e soprattutto i Ferraristi: Sua Maestà il Gufo. D’altronde quello di Charles Leclerc era stato un fine settimana senza sbavature, incredibile, lineare, perfetto, pennellato… vero, @MarcGené? Mannagg’…
Ma andiamo per gradi, e cominciamo con l’Indyscrezione sul nuovissimo format delle qualifiche della Indy 500, cominciate come sempre settimana prima della gara. A portarsi a casa la Pole della 500 Miglia di Indianapolis è stato Scott Dixon, che ha macinato tutta quella strada alla velocità di 376.660 km/h. Una media sicuramente Indycativa, visto che gli è valsa il record per la Pole più veloce nella storia della categoria. Tutti gli occhi puntati su di lui, dunque, in vista della gara che si correrà domenica 29 maggio.
In quello che avrebbe potuto essere un bellissimo weekend dalle tinte fiammeggianti, l’unica cosa Red che la spunta sul Circuito di Catalogna, tipicamente sfruttato dai team per valutare gli aggiornamenti tecnici apportati alle monoposto, è stato invece il toro della scuderia di Milton Keynes. Le prove libere erano andate nel migliore dei modi, con un Leclerc imprendibile sia nelle FP1, davanti al compagno di squadra e a Verstappen, sia nelle FP2, dove a fare capolino dietro la rossa #16 era stato George Russell, facendo segnare il 2° tempo davanti all’Olandese di casa Red Bull. Il monegasco era stato il più veloce anche nelle FP3, dopo che sia lui sia il compagno si erano dichiarati per nulla spaventati dai long run bruttini delle FP2, volando anche nelle qualifiche e andandosi così a prendere anche una bellissima Pole. Peccato per i problemi di affidabilità che lo hanno costretto al ritiro consentendo al #1 di sfrecciare per primo sotto la bandiera a scacchi davanti ad un esemplare George Nontifacciopassareneanchemorto Russel, che ha difeso con i denti e con grande abilità la posizione finché le due Red bull non l’hanno costretto sul terzo gradino del podio. Dopo esser stato buttato fuori pista a inizio gara da un’antipatica folata di vento (sì, sembra la scusa del cane che mangia i compiti prima dell’interrogazione ma è andata davvero così) ed essere quindi rimasto – è proprio il caso di dirlo – per un soffio fuori dal podio, Carlos Sainz si è sbilanciato dichiarando che tra lui e la F1-75 non corre buon sangue. A non poter essere invece riportati in questa sede sono i pensieri del #55, che saranno quindi inseriti prossimamente tra le 10 cose che nessuno ti ha mai detto sul Gran Premio di Spagna. Chi non sa neanche più cosa pensare è invece Daniel Ricciardo, il cui sorriso vacilla di fronte alla pessima domenica spagnola.
Anche F2 e F3 sono tornate a fare da contorno alla categoria madre nel GP spagnolo e, tra conferme, ribaltamenti e rookie scatenati, hanno alimentato ulteriormente un weekend già carico di sfide.
In questo fine settimana particolarmente movimentato, anche l’SBK ha riacceso i motori, con Rea che non solo si è portato a casa la Pole della tappa portoghese davanti a Razgatlioglu e Bautista ma ha anche fatto l’estorial del circuito infrangendo il record che già gli apparteneva.
Finiamo poi con una novità dal mondo del WEC, dove la versione definitiva della nuovissima Peugeot 9X8 debutterà a Monza – senza alettone! – il 10 luglio con un chiaro obiettivo: per il 2023, direzione Le Mans.
Alla prossima!