Ciao!
Mentre in Formula 1 le Scuderie radunavano energie e strategie per l’appuntamento francese di questo Mondiale 2022, il resto del mondo dei motori non è rimasto a guardare, e noi insieme a lui.
Mentre a Donington Park si correva il quinto appuntamento del Mondiale SBK e noi seguivamo le peripezie di mercato del campione uscente della Indycar Alex Palou, che dopo aver rinnovato con Ganassi e poi firmato con Mclaren, si vocifera abbia anche ricevuto una proposta da NASA e SpaceX — così, per non farsi mancare niente — la Formula E ha disputato a Brooklyn i due round del New York E-Prix, vinti da Cassidy e Da Costa.
Il nostro Alfredo Cirelli ha condiviso il suo più vivido ricordo su Jules Bianchi in occasione dell’anniversario della morte del pilota francese, mentre due delle nuove super penne che hanno recentemente cominciato a scrivere per FuoriTraiettoria, hanno rilasciato i loro articoli d’esordio. Mattia Pantiri ci ha raccontato come cambieranno le regole per il 2023 su sprint race, qualifiche e test pre-stagionali e Marco Nesi ci ha parlato del BoP e del suo ruolo nel GTWC.
In tutto questo, Filippo Gardin ha deciso di rubare prendere in prova una Triumph Trident 600 e andarsene in giro per i colli Bolognes… ah no, quella era la Vespa. Beh, comunque sia quando è tornato non ha potuto non raccontarcene pregi e difetti.
Passiamo ora dalla padella alla brace — nel senso che sulla griglia di partenza del GP di Francia avresti potuto farci l’arrostata domenicale.
Mentre noi andavamo a ripetizione dal Prof. Falavena per ricordare come il plank flessibile influenza le prestazioni e dal Prof. Catalano per scoprire tutti gli aggiornamenti comparsi nel paddock del Paul Ricard, nella giornata di venerdì Leclerc è tornato alla carica prendendosi le FP1 davanti a Verstappen, con Sainz che ha visto profilarsi invece all’orizzonte un numero imprecisato di posizioni di penalità per via della sostituzione della sua Power Unit. Nonostante questa consapevolezza è stato proprio lui a siglare il miglior tempo delle FP2 davanti al compagno di squadra e al primo pilota della Red Bull, tornato alla carica per mettere a posto le Ferrari nelle inintelligibili FP3. Durante le qualifiche, in casa Mercedes Hamilton e Russell hanno intonato cori di protesta contro la scarsa velocità della vettura e, mentre Sainz e Magnussen facevano a cazzotti per la penultima posizione, la pole position se l’è presa il #16 — grazie anche alla scia fornitagli dal compagno di squadra, improvvisatosi stratega (in tempi di crisi si fa quel che si può, insomma).
Per la Ferrari, comunque, ogni gara partita dalla pole è un pendolo che oscilla tra gioia e dolore. Allo spegnersi dei semafori, infatti, si è spenta anche quella del monegasco, partito bene — seppur con un Verstappen pressante fin da subito — e andato a muro nel corso del 18° giro a causa di un errore che ha consegnando la vittoria al #1 della Red Bull e per il quale il pilota di punta della Ferrari si è fin da subito cosparso il capo di cenere. Con questo errore, infatti, il distacco tra i due contendenti al Titolo sale a ben 63 punti che, vista la velocità mostrata finora dalle monoposto, sono considerati eccessivi anche dallo stesso Max. Il vero dubbio di molti, comunque, è stato come mai il #16 non sia riuscito a mettere la retro. Per fortuna, però, ci ha pensato il nostro Stefadrian Nicolewey a darci una risposta tecnica e professionale: era marcia.
Questa e altre perle, se te la senti, potrai trovarle non solo nel riassunto del GP su Andare a pesca, ma da oggi sono anche sbarcate nel podcast Terruzzi Racconta di Red Bull. Caro Giorgio, come mai nessuno lo ferma? Beh. Noi lo amiamo anche per questo.
Nonostante le lamentele dei due piloti, al secondo e al terzo posto si sono posizionate le due Mercedes di Hamilton e Russell… sarà stata la grande carica che danno i cori, strategia che d’altronde avevano già sperimentato militari, schiavi e manifestanti, non hanno scoperto nulla di nuovo. Il #44 si è detto molto contento del risultato raggiunto… BEH, per uno che sperava di poter festeggiare con qualcosa di più di un semplice piazzamento il suo 300° GP in carriera direi che, con questo secondo posto, il portacolori della Mercedes può stappare alla grande.
Purtroppo, tra le 10 cose che nessuno ti ha mai detto sul Gran Premio di Francia non è ancora stato inserito il menù della colazione di Sainz, cosa per la quale abbiamo già presentato le nostre rimostranze a Lorenzo Magano, che provvederà a rimediare. Il #55 infatti era carico come una mina e ha alzato il piede dall’acceleratore praticamente solo per scendere dalla monoposto, aggiudicandosi un meritatissimo quinto nonostante l’ulteriore penalità di 5 secondi inflittagli per l’unsafe release dopo il pit stop.
In tutto questo, le monoposto più veloci del mondo non erano da sole sul circuito francese: questo fine settimana, infatti, al Paul Ricard ha corso anche la Formula 2, dove i piloti della Red Bull Academy l’hanno fatta da padroni.
Adesso non dovremo aspettare molto prima di rivederli tutti in pista: i motori del Circus si riaccenderanno infatti già questo venerdì, prima giornata del weekend del GP d’Ungheria.
Alla prossima!
grazie